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    07/12/2009 
    
      
    
    Quella sostanza 
    bianca, dolce e cristallina di nome Zucchero 
     
    Lo zucchero - disaccaride formato da glucosio e 
    fruttosio, costituisce un ingrediente molto comune nella vita di ogni 
    giorno. Lo mettiamo nel caffè, lo usiamo per preparare dolci e prodotti da 
    forno. Ma consumiamo zucchero anche attraverso alimenti che lo contengono a 
    nostra insaputa. Quello che comunemente chiamano zucchero è costituito 
    praticamente al 100% da saccarosio, ricavato dalla barbabietola da zucchero. 
    Ma non è il solo elemento dolce della nostra dieta. Ci sono anche il 
    destrosio, il fruttosio, il mannosio, ecc. 
     
    Riguardo allo zucchero è bene ricordare che: 
     
    - lo zucchero si trova in molti alimenti industriali. Se si avesse 
    l'abitudine di leggere le etichette dei prodotti che si acquistano - cosa 
    auspicabile - si rimarrebbe sorpresi dal trovare la presenza dello zucchero 
    in zuppe, yogurt, alimenti diversi per l'infanzia , prosciutto cotto, 
    prodotti vegetali, pane, nei condimenti e in altri alimenti di vario genere. 
     
    - L'italiano, in media, non consuma una quantità eccessiva di zucchero; 
    certamente il suo consumo non arriva neppure a quello che gli Americani, 
    forti consumatori di zucchero, considerano l'obiettivo da raggiungere (il 
    10% dell'energia totale). Ma ciò non significa che anche in Italia il 
    singolo, talvolta, non consumi, un quantitativo di zucchero superiore, 
    magari senza rendersene conto. Un cucchiaino di zucchero (circa 5 g) in 
    termini energetici vale 20 calorie. Di conseguenza, le persone che consumano 
    molti caffè al giorno, e sono abituati a dolcificarli, dovranno tenere conto 
    anche delle calorie così introdotte, nel valutare l'adeguatezza della 
    propria razione quotidiana sia dal punto di vista del livello energetico sia 
    da quello dell'equilibrio fra i nutrimenti. 
     
    - Non c'è un bisogno specifico di zucchero come tale. Il bisogno specifico 
    di glucosio da parte dell'organismo può essere soddisfatto dai carboidrati 
    definiti complessi, come pure dalle proteine, anche se queste ultime non 
    sono la fonte da privilegiare a questo scopo. 
     
    - L'attrazione per il sapore dolce è certamente innata. E' stato infatti 
    sperimentato che, quando una soluzione dolce è iniettata nel liquido 
    amniotico, il feto l'assorbe rapidamente con una reazione quasi istintiva. 
     
    - Molti dentisti sono del parere che, i dolciumi, che tendono ad 
    appiccicarsi ai denti, siano una delle cause principali delle carie. I dolci 
    mangiati in corrispondenza dei pasti sono meno cariogeni di quelli consumati 
    fra i pasti, per esempio le varie merendine. Il quantitativo totale di 
    zuccheri consumati non è così importante nella formazione della carie, 
    quanto il tipo di alimento dolce che li veicola e il tempo durante il quale 
    questo alimento rimane aderente ai denti. Perciò bisogna prendere 
    l'abitudine di spazzolare i denti e risciacquare la bocca dopo i pasti e, 
    possibilmente, anche dopo gli spuntini. Non è indispensabile consumare 
    zuccheri per avere energia di pronta utilizzazione. L'organismo ha riserve 
    di energia da richiamare rapidamente al momento del bisogno. Non trae perciò 
    alcun particolare beneficio da una fonte esterna di energia, quale una 
    barretta di cioccolata o da una bevanda ricca di zucchero da prendere come 
    fonte di "energia istantanea", prima di iniziare una particolare attività. 
     
    - Per quanto nella stampa divulgativa lo zucchero venga spesso associato 
    alle malattie cardiache, non ci sono dati scientifici che lo dimostrino. Una 
    dieta troppo ricca di zucchero (così pure di una qualsiasi altra fonte di 
    energia), può portare all'obesità: condizione spesso associata a malattie di 
    cuore e ad altri disturbi. 
     
    Chi deve ridurre il consumo di zucchero può: leggere sempre l'etichetta 
    degli alimenti prodotti industrialmente e scartare quelli che contengono 
    zucchero in quantità elevata; bere acqua e spremute di frutta invece di 
    bibite dolci; ridurre lo zucchero messo nel caffè e nel tè; non tenere 
    troppi dolci in casa e non usarli come premio da dare ai bambini "se sono 
    stati buoni"; non indulgere all'abitudine di consumare tra i pasti: 
    caramelle , cioccolatini, croccantini e altri dolciumi. 
     
    La popolarità dello zucchero acquistò sempre più importanza in Europa 
    soprattutto dal momento che gli furono riconosciute le intrinseche proprietà 
    "conservanti" per preparazioni di: marmellate e, più tardi, il gradevole 
    matrimonio con tè e caffè; bevande di larga diffusione che incontrarono il 
    favore degli europei. Intorno al 1670/80 lo zucchero era diventato così 
    imporatnte e ricercato in Europa che gli olandesi furono disposti a cedere 
    New York agli inglesi in cambio delle piantagioni di zucchero del Suriname. 
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